Sembra talvolta
divertire, e nel senso più alto del "comico", la macchina
metrico-semantica messa in azione da Tommaso Di Francesco in questa raccolta.
Ma se cerchiamo di andare a fondo del messaggio, ipotizzando la zona
progettuale della res linguistica, ci troviamo di fronte a uno spazio di
ambiguità rispetto al quale l'autore affida a chi legge la responsabilità di
mettere a punto un messaggio definito: in realtà l'opera è "aperta",
il tragico è molto spesso sulla scena e sarà compito nostro saperlo scovare.
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