“A chi mi ama per ciò che
sono e a chi mi ha sostenuta in questo incipit… In medias res!”. Così si apre la raccolta poetica
dell’esordiente leccese Chiara
Evangelista. Ogni singola poesia si
contraddistingue per l'utilizzo di rime, assonanze e, altre varie figure
retoriche, seguite da una metrica che disegna un proprio flow e un mood
singolare che appartengono a Chiara in maniera genetica. Questo pamphlet è densissimo di sequenze di
versi molto ritmati, incentrati su specificità tecniche come rime baciate,
assonanze-consonanze ed allitterazioni.
Questi versi vanno scanditi per bene, e quasi sembrano
avere una figura ritmica ben precisa come quella del 4/4, tanto queste parole
consentono un ascolto lineare, ma soprattutto un approccio semplice ed
immediato. Un esempio forse può chiarire: “Barcollare tra il denotativo e il
connotativo, acquadernare e squadernare, animare l'inanimato, vedere e non
guardare, rendere fluorescenti le tinte pastello...”. In medias res parla fondamentalmente d’amore, di morte (quella interiore magari
dinanzi alle tante delusioni della quotidianità) e delle tante sciocchezze che
vita pone sul cammino di tutti, quasi fossero tante (anche se estenuanti) prove
che conducono alla maturità, qualunque essa sia, ovunque essa sia.
Chiara Evangelista è
nata a Lecce nel 1997. Dopo aver conseguito la maturità classica, ha intrapreso
gli studi giuridici presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università
Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Da sempre le sue passioni sono la musica,
il cinema e la letteratura
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