Dalla matassa intricata
di ricordi contraddittori e dolorosi di Cristiane emergerà un segreto che
illuminerà il suo passato, e a tratti anche il suo presente, di una luce nuova.
"Credimi figlia mia, ho avuto tutto il tempo di sperimentare quanto si
deve al sacro e quanto in nessun caso dev'essere sottratto al profano". Cristiane
vive sola in un grande appartamento nel cuore di Parigi, ha ottantasei anni e
un pungente senso dell'umorismo. Sua figlia Catherine è l'opposto: borghese e
taciturna, piena di rancore contro il marito milanese, del quale ha appena
scoperto l'ennesima scappatella, arriva a Parigi dalla madre insieme alla
figlia Luna, in cerca di consolazione. Per scuotere Catherine dal suo
atteggiamento vittimistico, l'anziana donna sfodera tutto il suo
anticonformismo (lei che, nonostante i ripetuti e reciproci tradimenti, ha
condiviso con il marito una lunga storia d'amore). Mentre tre generazioni di
donne si confrontano e si scontrano. Luna, che sta scrivendo una tesi sul
filosofo Rudolf Steiner, scopre per caso che il bisnonno l'aveva conosciuto.
Incuriosita, vuole sapere di più sulla famiglia e Christiane l'accontenta, con
un racconto che si snoda lungo tutto il Novecento. E dalla matassa intricata di
ricordi contraddittori e dolorosi emergerà un segreto che illuminerà il
passato, e a tratti anche il presente, di una luce nuova.
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