Che cosa accomuna
sant'Agostino, gli inquisitori, Jean-Paul Sartre, John Harvey Kellogg degli
omonimi cereali e Sigmund Freud? Che cosa ha occupato insistentemente
l'attenzione di medici, pensatori, sessuologi e Padri della Chiesa
rigorosamente uomini dall'origine dei tempi e a qualsiasi latitudine? L'aver
dedicato troppa attenzione all'organo sessuale femminile, chi proponendo
fantasiose operazioni, chi sostenendo che la masturbazione provocasse il
cancro, chi pensando di rintracciare nella grandezza delle piccole labbra segni
del diavolo... Dopo secoli di repressione e silenzio, con una carrellata che va
dagli antichi Greci, le donne preistoriche, la Bella Addormentata, fino alle
divinità indiane, i libri di biologia e le pubblicità di assorbenti, l'autrice
svedese Liv Strömquist solleva il velo che nasconde l'organo sessuale
femminile, in un libro esilarante e documentatissimo, nel quale idee
preconcette, convinzioni diffuse e teorie blasonate vengono frantumate dal
buonsenso e dalla logica di chi racconta il corpo delle donne nella sua forma e
in base ai desideri che esprime, se li si vuole ascoltare. Un atto di accusa
irridente, politicamente scorretto, che sposta il baricentro del discorso di
genere, riportandolo all'origine del mondo.
Nessun commento:
Posta un commento