L'antropocentrismo è
costruito sulla presunta superiorità dell'umano sulle altre forme di vita,
oltre che su quella di certi umani rispetto ad altri: ma che succede quando
scopriamo di essere della stessa sostanza di tutti gli esseri viventi del
pianeta? Quando le proprietà che pensavamo ci rendessero speciali, come la vita
mentale o la capacità di soffrire, si manifestano anche in ciò che definiamo
ingenuamente «non umano», allora l'umanità come sistema chiuso dell'umanesimo
classico si dissolve. Molte sono state le soluzioni proposte, a questa domanda,
ma ognuna, presa singolarmente, non basta. Il postumano, cosí come declinato
qui, contrapposto anche ai primi fallimentari tentativi dell'ultimo decennio
dello scorso millennio, è volto a riposizionare l'umanità in uno schema
integrato nella Natura, verso un superamento dell'antropocentrismo, e la
costruzione di una nuova narrazione per il nostro futuro. L'antropocentrismo è
basato su una nostra presunta superiorità rispetto alle altre forme di vita. In
realtà siamo della stessa sostanza di tutti gli altri esseri viventi.
L'umanità, oggi fragile come non mai, sta per entrare in una nuova e
inaspettata èra della sua evoluzione.
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