Un meraviglioso saggio
autobiografico del grande autore afroamericano James Baldwin, nel quale
racconta la propria infanzia e il primo incontro con il cinema e i divi di
Hollywood. Il saggio è accompagnato da una postfazione dal titolo Contro la
cultura di Édouard Louis. In questo saggio autobiografico, contenuto in
"The devil finds work" (1976) James Baldwin affronta e mette in
relazione i principali temi che attraversano la sua opera: il valore e
l'importanza dell'eccezione, del diverso, e il suo eterno conflitto con la
norma; il senso dell'essere nero nella storia e nel presente degli Stati Uniti.
Prendendo spunto dai suoi iniziali incontri con il cinema (e anche con la
letteratura), grazie a Orilla Miller, una coraggiosa maestra, l'autore collega
con lucidità realtà e immaginario, spiegando come il secondo spesso manchi di
cogliere la prima, perché assume la forma di uno specchio orientato se non
proprio deformante. La voce del cinema americano è quella dei privilegiati,
mentre Baldwin affida alla propria scrittura il compito di ricordare gli ultimi
e gli oppressi. E come annota nella sua prefazione il giovane scrittore francese
Édouard Louis "nella cultura è compresa una violenza intrinseca", a
meno che, come nelle opere di Baldwin, la si definisca in opposizione alla
cultura dominante. Introduzione di Édouard Louis.
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