Nel famoso film MIB
(Man in Black) l’agente K (Tommy Lee Johnes) spiega all’agente J (Will Smith)
che sulle riviste e sui giornali locali si trovano un sacco di informazioni
attendibili sulle manifestazioni aliene. Il libro di Carlo Pirola sottende un
pochino quella filosofia, almeno nel reperimento delle fonti. Non solo i grandi
avvistamenti alla Rosewell (USA 1947) in cui centinaia di testimoni hanno visto
un cosiddetto crash di un velivolo alieno, ma anche quelli minori
contribuiscono al fascino dell’ufologia. Per tutti coloro che “vogliono
credere”, Pirola ci espone a un vero e proprio fuoco di fila di fatti e
avvenimenti poco conosciuti riportati dalla stampa, dalle cronache cittadine e narrati
dagli stessi testimoni. In ordine cronologico, l’autore, partendo da un’ufologia “ante litteram” ⎼ la materia, ampiamente
conosciuta e citata dal Pirola, nasce proprio con l’episodio di Rosewell nel
1947 ⎼ , arriva fino ai
giorni nostri (o quasi, l’ultimo episodio, argentino, è del 2006) e scegliendo
fior da fiore quegli incontri ravvicinati che in pochi conoscono, almeno quelli
suffragati da fonti sufficienti. Scopriamo così una serie di avvistamenti nel
selvaggio west; che in Francia nel 1954 ci fu un boom di segnalazioni e che
durante la guerra fredda gli abitanti di un blocco attribuivano all’altra parte
competenze tecnologiche tali da spiegare con segreti progetti militari quelli
che a posteriori vanno classificati come avvistamenti UFO. E se forse
l’apparecchio apparso a una giovane contadina e una massaia nel 1914 a Diges
(Provenza) era davvero solo un elicottero, come sostiene l’ufologo Charles
Garreau e digerire il fatto che la band di Jimi Hendrix sia stata salvata da
un’astronave marziana che non avrebbe tollerato la morte di uno dei suoi
(Hendrix per l’appunto), alcuni di questi casi metteranno a dura prova lo
scetticismo di molti. Per esempio è difficile credere che Gary Wilcox, da
giovanissimo Cowboy e in seguito dirigente IBM, abbia inventato l’incontro
ravvicinato con due marziani. Le perizie psicologiche attestarono a più riprese
la sua salute mentale e non utilizzò mai la chiacchierata con due esseri sul
metro e venti, scesi da una navicella a forma di uovo per farsi pubblicità.
Rifiutò addirittura i lauti compensi che gli offerse una rivista per l’esclusiva
sulla sua storia. E che nel 1974, il signor Aldo di Viggiù abbia preferito
passare per matto descrivendo gli strani esseri che entrarono nella sua stanza
da letto e gli tolsero del sangue con una sorta di siringa, invece che
proseguire con la sua ordinaria esistenza. Un libro dedicato a tutti coloro che
si lasciano affascinare e che non riescono a credere che il cielo sulle nostre
teste sia vuoto.
Carlo Pirola è viceresponsabile
dell’International Foreign Trade Import Letter of Credit Dept. & Institutional
Banking Section di UBI Banca. Ha curato
la traduzione in lingua italiana della biografia di Al Kooper. Interessato di
ufologia fin dagli anni Settanta, ha raccolto materiale e informazioni spesso
direttamente sui luoghi degli avvistamenti. Scrive per Ufo International
Magazine (già Ufo Notiziario), rivista ufficiale del Centro ufologico nazionale
(CUN). Nel 2005, il consiglio direttivo del Centro ufologico nazionale gli ha
conferito il Diploma d’Onore per l’impegno nello sviluppo e nella ricerca in
materia.
Roberto Pinotti,
giornalista, scrittore e ufologo, fin dal 1960 è alla ricerca di ogni possibile
informazione sulla presunta fenomenologia ufo. Nel 1967 ha fondato il Centro
ufologico nazionale (CUN), di cui è stato più volte presidente e portavoce, ed
è tuttora direttore della rivista sociale. Possiede uno degli archivi europei
più vasti e documentati sul fenomeno ufo.
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