L’aver portato alla
luce un intrigo criminale internazionale, mettendo in mano al giornalista
investigativo più famoso di Svezia lo scoop del decennio, non è bastato a
risparmiare a Lisbeth Salander una breve condanna da scontare in un carcere di
massima sicurezza. E così, mentre a Mikael Blomkvist e a Millennium vanno onori
e gloria, lei si ritrova a Flodberga insieme alle peggiori delinquenti del
paese, anche se la cosa non sembra preoccuparla più di tanto. È in grado di
tener testa alle detenute più spietate – in particolare una certa Benito, che
pare avere l’intero penitenziario ai suoi piedi, guardie comprese –, e ha altro
a cui pensare. Ora che è venuta in possesso di informazioni che potrebbero
aggiungere un fondamentale tassello al quadro della sua tortuosa infanzia,
vuole vederci chiaro. Con l’aiuto di Mikael, la celebre hacker comincia a
indagare su una serie di nominativi di un misterioso elenco che risveglia in
lei velati ricordi. In particolare, quello di una donna con una voglia rosso
fiammante sul collo. Nella sua inestinguibile sete di giustizia, Lisbeth
rischia di riaccendere le forze oscure del suo passato che ora, in nome di un
folle e illusorio bene più grande, quasi sembrano aver stretto un’alleanza per
darle di nuovo la caccia. Come un drago, quello stesso drago che ha voluto
tatuarsi sul corpo, per annientare i suoi avversari Lisbeth è pronta a sputare
fiamme e a distruggere il male con il fuoco che brucia dentro tutti quelli che
vengono calpestati.
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