È una vita fatta di
ordini che rispettano in molti, la mia. Non mi affatico più del necessario.
rendo felici moglie e figlia. Gli affetti procedono appagati, le aziende
avanzano dettando le leggi di un mercato che ubbidisce. chi dice il contrario,
chi crede nel mistero dell’imprevisto, coltiva un’illusione. Più prevedibile
di un picco in borsa, c’è solo il disastro, sul quale in tanti scommettono per
vincere. Gli uomini che danno ordini lo sanno. Io lo so. Sono una confezione
perfetta. Da fuori mi si potrebbe scambiare per un prodotto virtuale, un
orgoglio della più avanzata tecnologia. le spalle larghe, il corpo asciutto,
la geometria elegante di una barba appena accennata e l’atletica leggera dei
capelli che saltano in alto e in lungo quando muovo la testa. Se la mattina
incontrassi il mio doppio al bar sotto casa, mi stupirei nell’osservarlo
ordinare un caffè, mangiare uno di quei cornetti alla marmellata, sfogliare il
giornale. sorridere, addirittura, al barista. lasciare due spiccioli sul
piattino. Penserei piuttosto che un tipo così ha bisogno di proteine
sintetiche e carboidrati in pillola per attivare al meglio le proprie funzioni
vitali. Per tutti sono un guru dell’industria chimica, in meno di vent’anni ho
rifornito i più importanti stabilimenti di additivi per il cemento, sono entrato
nelle case di chiunque. Fluidificanti, acceleranti, antischiuma, battericidi in
ognuna, dentro ogni muro, c’è il mio marchio. Qualcosa di me affonda nella
vita domestica delle persone, trema all’urto di liti e riconciliazioni,
sconfitte e riscatti. Per mia moglie sono incrollabile, ai suoi occhi io non
tremo. Mi ama ed è convinta che tutti mi amino. Mia figlia racconta di me ai
compagni di scuola, e le insegnanti giocano con i loro pensieri: sono l’uomo
che non deve chiedere mai perché ha tutto ciò che vuole, il protagonista di
uno spot, e loro affinano l’olfatto prima di ogni eventuale riunione col
sottoscritto. Un passo in avanti di troppo, un gesto nervoso della mano. Almeno
due volte l’anno, ai colloqui a scuola vado io. non potrei, non posso mai, ma
ho promesso. Due volte l’anno mi offro agli stessi sorrisi, stessi rossori,
quella febbre negli occhi stanchi e per un attimo di nuovo vivi. C’è qualcosa
nella mia esistenza, dicono. Forse il dono di astri congiunti e felici. oppure,
più probabilmente, il castigo di una stella isolata e offesa. Perché allo
specchio lo sguardo è malfermo, non più centrato, come se il nodo che fissa
l’occhio al volto si allentasse di colpo danneggiando la confezione.
L’equilibrio viene a mancare, e la perfezione di cui gli altri parlano è
semplicemente l’istante che precede il crollo, quello stato di distensione
massima raggiunto dai lineamenti, poco prima che il viso si deformi in pianto. Del
corpo che mi sostiene, percepisco soltanto il punto di rottura. Cesare Forti,
cinquant’anni, dalla vita ha solo il meglio. Ha sposato Margherita, che è
splendida, elegante, sempre capace di parole che gli altri vogliono sentire.
Insieme hanno una bambina, Maya, la loro principessa. Nel suo lavoro Cesare è
considerato un guru, attorno ha una corte di persone che in lui ritrovano
l’uomo ideale, incrollabile. Ma questa confezione perfetta nasconde un punto di
rottura. Cesare non è chi appare, lui è altro dalla compiutezza, altro dalla
forza. Con una scrittura potente, stratificata e metaforica, Elena Mearini
“scarnifica” il suo protagonista, e lo accompagna in un vertiginoso viaggio
introspettivo, costringendolo a uscire allo scoperto, e a fare i conti con sé
stesso.
Elena Mearini è nata
nel 1978 e vive a Milano. Si occupa di narrativa e poesia, conduce laboratori
di scrittura in comunità e centri di riabilitazione psichiatrica. Nel 2009 esce
"360 gradi di rabbia", Premio Giovani lettori Memorial Gaia di Mani
Proietti (Excelsior 1881), nel 2011 pubblica per Perdisa Pop "Undicesimo
comandamento", finalista al “Premio Maria Teresa di Lascia”. Seguono il
terzo romanzo "A testa in giù" (Morellini Editore), vincitore “Premio
Gerundo,” e le raccolte di poesie "Dilemma di una bottiglia"
(Edizioni Forme Libere) e "Per silenzio e voce" (Marco Saya Editore).
Per Cairo nel 2016 ha pubblicato "Bianca da morire", segnalato dalla
giuria del Premio Campiello, mentre è del 2017 la raccolta poetica "Strategia
dell’addio" (LiberAria).
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