Sleeping Beauties è una
favola nera gloriosamente ricca di storie, idee, eventi e personaggi
memorabili, che inizia con un C’era una volta a Dooling e termina con un finale
degno dei King. Potente, provocatorio, sorprendente.
«Che cos’è successo a
Kitty?»
«Ha urlato per metà
della notte. Ora dorme.»
«Le è uscito qualcosa
di comprensibile?»
«Sì, che la Regina Nera
sta arrivando.»
Dooling è una piccola
città fortunata del West Virginia, con una splendida vista sui monti Appalachi
e lavoro per tutti. È a Dooling, infatti, che qualche anno fa è stato costruito
un carcere all’avanguardia destinato solo alle donne, che siano prostitute o
spacciatrici, ladre o assassine, o ancora tutte queste cose insieme. Ed è una
di loro, in una notte agitata, ad annunciare l’arrivo della Regina Nera. Per il
dottor Norcross, lo psichiatra della prigione, è routine, un sedativo dovrebbe
sistemare tutto. Per sua moglie Lila, lo sceriffo di Dooling, poteva essere un
presagio. Perché poche ore dopo, da una collina lì vicina, arriva una chiamata
al 911, ed è una ragazza sconvolta a urlare nel telefono che una donna mai
vista ha ammazzato i suoi due amici, con una forza sovrumana. Il suo nome è
Evie Black. Intorno a lei svolazzano strane falene marroni e sembra venire da
un altro mondo. Lo stesso, forse, dove le donne a poco a poco finiscono,
addormentate da un’inquietante malattia del sonno che le sottrae agli uomini.
Un sonno dal quale è meglio non svegliarle. Anonymous Content (casa di
produzione di True Detective e Mr. Robot in TV e di Revenant e Spotlight al
cinema) si è assicurata i diritti di Sleeping Beauties, per farne una serie con
la collaborazione di Stephen e Owen King.
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