Leggere questo libro è come leggerne due, contigui
eppure diversi l’uno dall’altro. Il primo racconto, “Acaya”, narra vicende
accadute nel 1944 quando il paesino fortificato ospitava un reparto
dell’Esercito Italiano addetto all’osservazione e al controllo della vicina
costa. Due amici, si trovano coinvolti nel ritrovamento e nella traduzione di
un brogliaccio accidentalmente trovato scavando in un ipogeo. Nell’antico
manoscritto, il racconto di Frate Simeone Schena, conduce i due in un tempo
remoto... Nel secondo racconto, “Taranto”, c’è il resoconto investigativo
condotto da un commissario e dal suo sottoposto intorno ad inspiegabili
assassinii avvenuti nel 1414 e proseguiti poi nel 1944. Una trama di misteri
che mischia Storia e storie. Uno stile affabulatorio di grande intensità
emotiva caratterizza la scrittura di Edoardo Micati, il piacere del raccontare
diventa intrattenimento e il piacere della lettura si rinnova pagina dopo
pagina. (Mauro Marino)
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