Una vicenda di
infedeltà e di segreti, Una separazione riguarda l’incolmabile distanza che ci
separa dalla vita degli altri e le storie che raccontiamo a noi stessi per
fingere di colmarla.
La donna che racconta
in prima persona decide, d’accordo con il marito, per la separazione, che però
deve restare per il momento segreta. Intanto le arriva la notizia che
Christopher è introvabile, in una regione della Grecia dove sta facendo
ricerche per un libro di antropologia. Benché riluttante, si convince ad
andarlo a cercare, e scopre via via di non conoscere come credeva l’uomo che ha
sposato. L’indagine, anche introspettiva, della protagonista diventa da un
certo punto in poi la ricerca dell’autore di un delitto inspiegabile. Ma la
narrazione è ancora pervasa da una vena di antipathos, fredda, analitica,
distaccata quasi quanto quella di una polizia indifferente. Una vicenda di
infedeltà e di segreti, Una separazione riguarda l’incolmabile distanza che ci separa
dalla vita degli altri e le storie che raccontiamo a noi stessi per fingere di
colmarla. La scrittura di Kitamura è eccellente, anche nel rievocare situazioni
e aneddoti solo in apparenza poco importanti: sembra divagare, e invece invita
il lettore, sempre più perplesso, ma anche sempre più incuriosito, a girare
pagina. Vittima del marito, la giovane protagonista riscuote subito le simpatie
del lettore, che poi però comincia a farsi parecchie domande. Lo stile è
chiaro, algido, a tratti minimalista, ma anche vivido, preciso, e non annoia
mai. L’ambientazione è perfetta, priva di esotismi e pregiudizi, proprio come
nei tanti romanzi che Patricia Highsmith ambienta all’estero.
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