Mescolando abilmente
atmosfere claustrofobiche, momenti di tensione e profonda conoscenza delle
procedure forensi, Beckett non tradisce i suoi lettori con l'atteso ritorno di
un personaggio che da subito si è distinto per umanità e ironia, anche nei casi
che mettono in luce gli aspetti più torbidi dell'essere umano. La telefonata
arriva un venerdì sera. Sulla costa dell'Essex, poco oltre Marsea Island,
vicino a un luogo chiamato Blackwaters, è stato ritrovato un corpo in avanzato
stato di decomposizione e la polizia locale chiede la consulenza
dell'antropologo forense David Hunter per il recupero e l'identificazione dei
resti. L'ipotesi - o la speranza? - è che si tratti di Leo Villiers, trentun
anni, figlio di una delle famiglie più in vista della comunità: è sparito da
settimane e la pressione per risolvere il caso è molta. Le indagini hanno
infatti portato alla luce la sua relazione con Emma Derby, una donna sposata e
a sua volta scomparsa. Forse lui l'ha uccisa per poi togliersi la vita. Forse.
Perché niente è mai così semplice. Hunter infatti dubita della vera identità
dei resti: mani e piedi non ci sono, il volto è irriconoscibile, nessuna
certezza. Poi dalle acque iniziano ad emergere orribili segreti e Hunter
sprofonda sempre più in una palude di risentimenti famigliari, bugie e inganni
da cui non riesce a uscire.
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