L’essere nato in una
famiglia gallese appartenente a una denominazione protestante particolarmente
rigorosa ha segnato in maniera indelebile il rapporto di Ken Follett con la
religione. Il giovane Ken iniziò a trasgredire le ferree regole del
puritanesimo non appena possibile. Questa la cattiva fede, bad faith, che
caratterizza la sua giovinezza e che è stata raccontata in questo libro. Sarà
all’università, dopo il confronto con Platone, Cartesio, Marx e Wittgenstein, che
si ritroverà infine ateo, anzi, ateo arrabbiato. Ma qualcosa ultimamente è
cambiato…
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