“L’altra Montagna” di
Gabriele Gallo è tra le ultime opere pubblicate dal compianto Tommaso Labranca
e racconta la vita di chi resiste sulle Terre Alte, nonostante tutto. Un’ottantina
di pagine inserite nel maneggevole formato della vecchia BUR 10*15cm. Un
libricino di veloce lettura, insomma, uno schizzo sulla quotidianità alpina di
oggi. Un romanzo verosimile sporcato da un linguaggio giornalistico, che
intende stimolare la riflessione sulla moderna concezione di montagna. Gabriele
Gallo, in effetti, è un giornalista trentunenne che nella vita si occupa
proprio di cultura montana, abile a miscelare la dimensione narrativa con
quella autobiografica e documentaristica. Dalle vallate della provincia di
Cuneo è così nato un prezioso volumetto che abbraccia la dimensione delle Terre
Alte in generale, raccontando le difficoltà, le paure e le amarezze dei
montanari di oggi. L’opera, giunta alla sua seconda ristampa, ha gareggiato
pochi mesi fa al premio Leggimontagna 2017 (che ha visto trionfare ancora una
volta Paolo Cognetti con “Le Otto Montagne”) ed è distribuita dalla micro-casa
editrice milanese 20090, fondata dal compianto Tommaso Labranca, eclettico
intellettuale tra i più interessanti degli ultimi decenni. Lo stesso Labranca,
a proposito del lavoro di Gallo, disse: “Mi ha fin da subito colpito per
brevità, precisione e incisività. Non a caso gli spedii una bozza di
impaginazione appena quattro ore dopo aver ricevuto la proposta”. Detto da lui,
forse, c’è davvero da fidarsi per un regalo di Natale che profuma di montagna,
ottimismo e originalità.
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