Ezra, per sfuggire a se
stesso e al proprio passato, trascorre le giornate rintanato nelle sale di un
museo. Fra le sue braccia stringe quello che sembra essere un neonato avvolto
da un panno bianco. I sette atti sono contraddistinti da diverse opere d’arte
(dal trittico di F. Bacon a quello di H. Bosch, dalle tele di Van Gogh e
Soutine ai capolavori di Hopper e Schiele) con le quali il protagonista
interagirà direttamente. Testimone unico del delirio è un anonimo teschio
adagiato in una teca di vetro.
Marco Vetrugno è nato a
San Pietro Vernotico nel 1983. Vive a Lecce. Ha pubblicato le raccolte di versi
Poetico delirio (Lupo 2012), Organismi cedevoli (Manni 2014), Le mie ultime
difese (Manni 2015). Per il Magazzino di Poesia di Spagine (a cura di Mauro
Marino) è autore della raccolta I versi del panopticon (2014). La sua ultima
raccolta di versi Proiettili di-versi è uscita nel 2016 (Musicaos Editore).
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