Con questo romanzo
attualissimo e spassoso, Vladimiro Polchi ci racconta un’Italia che forse non
esiste più ma che in fondo ci auguriamo continui a sopravvivere, come la
nostalgia, a tutte le capriole della Storia. Dovrebbe essere un messaggio
facile da portare. Chiunque vorrebbe farlo: «Cari signori, come forse già
saprete, avete vinto 56 milioni al SuperBillion». Ma i comunisti di Pietra
Rosata sono vecchie cortecce scavate dalla vita, allergici alle buone notizie e
Ilario Morale, impiegato modello del ministero Affari Privati e Finanze
Pubbliche, non può immaginare cosa lo aspetta. Non conosce quell’orso di Ninito
e i suoi amici rivoluzionari. Il suo capo dipartimento lo ha avvertito: «Tanti
milioni in mano a quei pazzi... Già so come andrà a finire. Festeggeranno per
un paio di giorni, prometteranno di condividere il premio con i paesani. Poi
tutto cambierà. E ciascuno penserà solo a sé». A Pietra Rosata, però, le cose
andranno assai diversamente: mai sottovalutare un vecchio visionario
innamorato. Ninito e i suoi compagni coltivano infatti un folle progetto:
investire parte della vincita nel sogno che da sempre li infiamma, una campagna
elettorale che spezzi l’egemonia del potente sindaco Dellone, portando
finalmente la rivoluzione al potere. E per tutti, anche per il giovane Ilario,
la vita non sarà più la stessa.
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