"Plutonian
Ode", "Ode plutonici", ode al plutonio, plutonio fissione
nucleare, plutonio bomba Nagasaki, oltre Urano, Plutone dio dell'Ade,
planetaria morte atomica - la forza produttiva dell'uomo usata per cosa? A fine
anni settanta Allen Ginsberg è ormai il dio della controcultura americana,
intellettuale impegnato e poeta di fama internazionale, consacrato nel 1974 dal
National Book Award for Poetry e nel 1978 arrestato per avere guidato la
protesta antinucleare in Colorado, vicino alla sua Boulder. Roba da Guerra
fredda, ma è attualità pura e paradossale. "Ode plutonia" è la bomba
atomica secondo Allen Ginsberg: mescolanza caustica di politica e visionarietà
blakeana, segreti militari e trasfigurazione letteraria, anzi sapienziale,
radioattività e gnosticismo - non stupisce che Philip Class ne abbia tratto una
sinfonia. Ma "Ode plutonia" è anche tanto altro: "Ballata dei
veleni" e "Lavori di casa", tra le prime poesie a tema ecologico
che siano mai state composte; "Aria del Campidoglio" - la improvvisò
con i Clash nel 1981 in un locale di Times Square -, segnata dal senso di
delusione per il comunismo, che ormai Ginsberg apparenta al capitalismo, e dal
disgusto per la politica, oggi storia, di quegli anni; Punk Rock tuo mio Gran
Piagnucolone e l'ammirazione per la marea montante del punk, quei ragazzi
arrabbiati che ha imparato a conoscere in Inghilterra e che gli ricordano lo
spirito ribelle dei figli dei fiori, la generazione che lui ha incantato; ma
anche gli scorci di una metafisica quotidianità newyorkese in Manhattan Primo
Maggio di notte e la nota erotica di poesie come Un po' d'amore, che con rime
arcaizzanti dicono la malinconia di un pigmalione ormai invecchiato; o la corda
intima di Garden State, in cui Ginsberg torna a visitare i luoghi dell'infanzia
in New Jersey e ricorda il padre, il padre professore e poeta, il padre morto,
il padre nell'Ade. Il Saggiatore prosegue il progetto di pubblicazione delle
opere di Alien Ginsberg offrendo per la prima volta al lettore italiano la
raccolta completa di Plutonian Ode, uscita per la City Lights di Ferlinghetti e
qui integrata con le altre poesie del periodo 1977-1980: a restituire la
caleidoscopica ricchezza di uno dei maggiori poeti del XX secolo.
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