Dieci anni di crisi
economica sembrano aver distrutto il mito positivo dell'Europa, alimentando
l'insofferenza verso Bruxelles, la rigidità dei trattati e la soffocante
leadership tedesca. Ma com'è stato possibile che i partiti populisti e
sovranisti siano arrivati, in Italia, a raccogliere il 50% dei consensi? Questo
clamoroso successo si deve in larga parte ai cosiddetti
"euroinomani". Così Alessandro Montanari definisce tutti quei
politici, quegli economisti e quei giornalisti che per troppi anni si sono
rifiutati di riconoscere l'oggettiva anomalia dell'euro, ostinandosi a negare
il sostanziale fallimento dell'austerità espansiva e sposando acriticamente il
nuovo ordine della globalizzazione. Brexit, la vittoria di Trump e le elezioni
italiane dimostrano però che i popoli stanno invertendo la Storia. Quella che è
iniziata infatti non è una protesta, ma una rivolta: contro la disuguaglianza
crescente, contro l'impoverimento del lavoro, contro la finanziarizzazione
dell'economia, contro le delocalizzazioni predatorie e, soprattutto, contro il
dominio delle élite. Un testo prezioso per vedere la realtà in modo diverso.
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