Cinque anni separano la
mia nascita dagli anni duemila e mi permettono di essere ancora tra quelle
persone nate a cavallo tra il ventesimo e il ventunesimo secolo. Sono una
nativa digitale, faccio parte della generazione 2.0 eppure un foglio bianco e
una penna Bic riescono ancora a tirar fuori le mie emozioni. Può sembrare
superato, ma ho bisogno di leggere un libro per immaginare i volti dei
protagonisti della storia e immergermi nel loro mondo annusando il profumo che
solo la carta stampata possiede. Mi affascinano i quotidiani con il loro essere
un po’ ingombranti, mi piace sfogliarli e scoprire tutte le volte di essermi
macchiata l’indice con l’inchiostro nero: mi fa pensare al “viaggio” che hanno
compiuto quelle pagine per arrivare sulla mia scrivania. Per ultimo posso dire
di credere fermamente nell’arte del comunicare, del saper trasmettere e
scambiare conoscenze attraverso un “codice” studiato meticolosamente, affinché
risulti versatile al punto giusto e differenziato per ogni persona e
situazione. Considero quindi un traguardo massimo riuscire a “raggiungere”, con
il giusto linguaggio, qualsiasi destinatario, far sì che esso si interessi al
messaggio e soprattutto che lo comprenda a fondo. (Grazia Maria Pantano)
Grazia Maria Pantano,
Classe 1995. Solare bilingue Italo-brasiliana laureata in comunicazione e
pubblicità presso lo IULM di Milano ha fatto della scrittura una ragione di
vita e di ricerca soprattutto nell'ambito dei media e dei loro linguaggi.
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