L’
Associazione Giuseppe Di Vittorio organizza e promuove il nuovo appuntamento
per Annibale Gagliani e il suo Impegno e Disincanto in Pasolini, De André,
Gaber e R. Gaetano edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno.
L’appuntamento è per il 4 agosto 2018 a Mesagne presso Castello
Normanno-Svevo Mesagne alle ore 19,30 Interverranno con Annibale Gagliani per i
saluti Emanuele Denitto. Modera: prof. Marcello Ignone. Intervengono: M
Vincenzo Presta, il Prof. Alessandro De Blasi e la Dott.ssa Beatrice
Perrone
Il progetto verso
l'UMANESIMO NUOVO DI IMPEGNO E DISINCANTO
IMPEGNO E DISINCANTO IN
PASOLINI, DE ANDRÉ, GABER E R. GAETANO DI ANNIBALE GAGLIANI (I QUADERNI DEL
BARDO EDIZIONI DI STEFANO DONNO)
CON LA
PREFAZIONE DI MARCELLO APRILE, PROFESSORE ORDINARIO DI LINGUISTICA ITALIANA
DELL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO E RESPONSABILE DELLA LETTERA “D” DEL DIZIONARIO
ETIMOLOGICO “LEI”
Ha
inaugurato il suo cammino in questi giorni il libro di Annibale Gagliani, «Impegno
e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano», i Quaderni del Bardo
edizioni di Stefano Donno. Quattro fuoriclasse del nostro Novecento:
un professore, un filosofo e due poeti. In un frangente storico di profonda
povertà valoriale e artistica, essi ci indicano la strada verso l’Umanesimo
Nuovo, analizzando emozionalmente e asetticamente gli ultimi centosessant’anni
d’Italia e del mondo Occidentale (bilaterale). I Quattro emanano una luce
invincibile, in grado di penetrare nelle tenebre contemporanee che svuotano
progressivamente l’individuo. La loro arte è disincanto allo stato puro:
poesia, prosa, cinema, teatro e musica: le armi più potenti per sfuggire
all’omologazione socioculturale del Duemila. Il 68 è un grosso inganno, le mode
del mercato sono letali, la mancanza di sensibilità civile sempre più evidente.
In questo viaggio disincantato, eseguito attraverso i testi, le fonti e le
testimonianze più vicine agli artisti, si può rivoluzionare se stessi,
abbracciando umanamente le incommensurabili profezie.
Per
Gagliani la scelta di affidarsi a questi Quattro a-topos della parola, del
silenzio e del suono non è casuale: «Essi sono i più attuali che la nostra
cultura contemporanea abbia sfornato e lo saranno per sempre, come accade ai
più grandi. Sono visionari, sensibili ed estremamente innovativi. Tutto
l’opposto del 99% degli pseudo-artisti che navigano in mainstream oggi.
Quest’ultimi narrano il falso: i tatuaggi, il look alla moda e l’aria dannata
li fa sembrare all’avanguardia, invece sono obsoleti dentro. I veri narratori
della nostra epoca e del prossimo trentennio sono PPP, FDA, GG e RG». Come afferma Paolo Dal Bon –
presidente della Fondazione Giorgio Gaber – all’interno del saggio, «Essi hanno “un’intatta
percezione del dolore”. Sono tutti e quattro intellettuali degli ultimi,
narratori delle ingiustizie terrene verso i più deboli e osservatori delle
grandi contraddizioni dell’uomo contemporaneo».
I
Quattro Profeti hanno in comune la letteratura di formazione e le battaglie
combattute, contaminandosi a vicenda indirettamente. Pasolini ha profondamente
ispirato, soprattutto con i suoi Scritti Corsari, Faber, Gaber e Rino
Gaetano. De André e Gaber sono gli artisti di punta del Sessantotto e si sono
ritrovati ad avere una determinante amicizia in comune: Luigi Tenco, che ha
collaborato con tutti e due e dopo la sua morte ha cambiato la vita a entrambi.
Riguardo Rino Gaetano, è cresciuto leggendo Pasolini, ascoltando De André e
guardando Gaber a teatro.
In
estrema sintesi, un professore delle arti, PPP, un poeta tradizionale aperto al
futuro, FDA, un vero filosofo, GG, un poeta fantascientifico che stazionava già
nel futuro, RG, hanno scelto la strada più ardua, non violentando loro stessi
ed esprimendo un’arte di fortissimo impegno e disincanto sociale. Venivano
criticati dagli “intellettuali” del potere, dalla gente frivola che ghettizzava
i loro testi per evidenti deficit di sensibilità. Uniti, tutti e quattro, sono
invincibili. Diventano un’arma dolcissima in grado di colpire e migliorare una
generazione, quella dell’autore. Gagliani spiega le intenzioni del suo lavoro: «Se il saggio verrà letto da
tanti giovani, magari si accenderà la curiosità di ascoltare con spirito nuovo
i cantautori che cito, omaggiando di conseguenza l’opera totale di Pasolini.
Allora sì, questo viaggio avrà un senso. Allora sì, ne sarà valsa la pena».
«Il primo libro di
Annibale Gagliani è lo sviluppo di un traguardo personale importante,
lungamente pensato, sviluppato, limato, articolato negli anni precedenti, in
cui l’autore ha esercitato una pazienza non comune ed è andato alla ricerca di
fonti e interpretazioni che spesso sono testimoniali e di prima mano […].
Quando si ha a che fare con quattro icone riconosciute della cultura alta e
popolare dell’Italia contemporanea non è facile dire qualcosa di nuovo, o anche
semplicemente non è scontato evitare di scrivere quattro profili staccati e
avulsi, estranei tra loro, tanti quanti sono gli artisti (tutti Maestri della
parola, tre su quattro anche del suono) che l’autore ha illustrato in questo
libro. Ne è venuto fuori un percorso duro, compatto, radicale; un insieme in
cui appare chiaro, nelle persino ovvie diversità di espressioni, temi, percorsi
(anche politici), epoche, che cosa unisce Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De
André, Giorgio Gaber e Rino Gaetano. Com’è giusto, Annibale Gagliani salta
sulle differenze e nota affinità mai venute fuori prima, che però sono lì,
pronte per essere scoperte». (Dalla prefazione di «Impegno e disincanto in Pasolini,
De André, Gaber e R. Gaetano», curata dal Prof. Marcello Aprile)
Annibale Gagliani nasce a Mesagne (BR) il 4 ottobre del
1992. Si laurea con lode in Lettere Moderne all’Università del Salento, dopo
aver discusso una tesi sul linguaggio disincantato. È tra i vincitori della
seconda edizione del Master in Giornalismo 3.0 di Nuovevoci Network, a Napoli.
Comincia il suo sentiero narrativo ricevendo il premio della critica alla terza
edizione del concorso letterario nazionale “Fuori dal cassetto”, per un
racconto dedicato ai lavoratori dell’ILVA, “La vita è un viaggio favoloso”. Nel
2013 instaura una collaborazione con l’amministrazione del comune di San Donaci
(BR) e diviene responsabile del laboratorio urbano “Officine Creative”,
promotore della cultura di strada. Nel 2014 costruisce e organizza, assieme al
Professore Marcello Aprile, la rassegna universitaria di seminari
rivoluzionari, “Cafè Barocco Revolution”, che registra cinque edizioni. Nel
2015 lavora come reporter per la web tv d’Ateneo dell’Università del Salento, The
Box Tv. Alla fine dello stesso anno si distingue come narratore al Workshop
giornalistico di Sportitalia, a Milano. Nel 2016 diventa responsabile della
sezione culturale di «Leccecronaca.it», dove racconta vizi e virtù del Tacco d’Italia. Alla fine
del 2016 avvia una collaborazione con «Rompipallone.it», curando una rubrica video che
fonde l’arte al calcio: “L’arte del gusto calcistico”. Nello stesso periodo è
corrispondente di Radio Dimensione Italia per il calcio internazionale,
editorialista di punta per «Sport in Condotta» e ospite della trasmissione leccese Piazza Giallorossa. Dal
2017 collabora con il «Nuovo Quotidiano di Puglia», raccontando l’ardente cronaca
della provincia di Brindisi. Da gennaio 2018 narra di letteratura e politica
per la rivista romana «L’Intellettuale Dissidente», e di musica e sport per il
periodico «Contrasti». È
conosciuto negli ambienti culturali salentini per le sue poesie anarchiche, che
profumano di simbolismo e lasciano un sapore romantico sulle labbra. Tra i suoi
modelli intellettuali, oltre ai Quattro Profeti del saggio «Impegno e
disincanto»,
ritroviamo Albert Camus, Roland Barthes, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale,
Beppe Viola e Gianni Brera.
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo
Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola
(LE)
link del
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