Prossimo appuntamento de Impegno e disincanto in
Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano di Annibale Gagliani (I Quaderni del
Bardo Edizioni di Stefano Donno) il 14
luglio, ore 20:30, al Chiostro Ex Convento Frati Cappuccini (Diso, Lecce). Interverranno
l'editore Stefano Donno, Enrico Precone in dialogo con l’autore, Maria
Antonietta Vacca (Compagnia teatrale Scena Muta, Alessio Paiano e Antonio
Cerfeda (musicisti)
Il progetto verso l'UMANESIMO NUOVO DI
IMPEGNO E DISINCANTO
IMPEGNO E DISINCANTO IN PASOLINI,
DE ANDRÉ, GABER E R. GAETANO DI ANNIBALE GAGLIANI (I QUADERNI DEL BARDO
EDIZIONI DI STEFANO DONNO)
CON LA PREFAZIONE DI MARCELLO APRILE,
PROFESSORE ORDINARIO DI LINGUISTICA ITALIANA DELL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO E
RESPONSABILE DELLA LETTERA “D” DEL DIZIONARIO ETIMOLOGICO “LEI”
Ha inaugurato il suo cammino in questi giorni il
libro di Annibale Gagliani, «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber
e R. Gaetano», i Quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donno. Quattro
fuoriclasse del nostro Novecento: un professore, un filosofo e due poeti. In un
frangente storico di profonda povertà valoriale e artistica, essi ci indicano
la strada verso l’Umanesimo Nuovo, analizzando emozionalmente e asetticamente
gli ultimi centosessant’anni d’Italia e del mondo Occidentale (bilaterale). I
Quattro emanano una luce invincibile, in grado di penetrare nelle tenebre
contemporanee che svuotano progressivamente l’individuo. La loro arte è
disincanto allo stato puro: poesia, prosa, cinema, teatro e musica: le armi più
potenti per sfuggire all’omologazione socioculturale del Duemila. Il 68 è un
grosso inganno, le mode del mercato sono letali, la mancanza di sensibilità
civile sempre più evidente. In questo viaggio disincantato, eseguito attraverso
i testi, le fonti e le testimonianze più vicine agli artisti, si può
rivoluzionare se stessi, abbracciando umanamente le incommensurabili profezie.
Per Gagliani la scelta di affidarsi a questi
Quattro a-topos della parola, del silenzio e del suono non è casuale: «Essi
sono i più attuali che la nostra cultura contemporanea abbia sfornato e lo
saranno per sempre, come accade ai più grandi. Sono visionari, sensibili ed
estremamente innovativi. Tutto l’opposto del 99% degli pseudo-artisti che
navigano in mainstream oggi. Quest’ultimi narrano il falso: i tatuaggi, il look
alla moda e l’aria dannata li fa sembrare all’avanguardia, invece sono obsoleti
dentro. I veri narratori della nostra epoca e del prossimo trentennio sono PPP,
FDA, GG e RG». Come afferma Paolo Dal Bon – presidente della Fondazione Giorgio
Gaber – all’interno del saggio, «Essi hanno “un’intatta percezione del dolore”.
Sono tutti e quattro intellettuali degli ultimi, narratori delle ingiustizie
terrene verso i più deboli e osservatori delle grandi contraddizioni dell’uomo
contemporaneo».
I Quattro Profeti hanno in comune la letteratura
di formazione e le battaglie combattute, contaminandosi a vicenda
indirettamente. Pasolini ha profondamente ispirato, soprattutto con i suoi Scritti
Corsari, Faber, Gaber e Rino Gaetano. De André e Gaber sono gli artisti di
punta del Sessantotto e si sono ritrovati ad avere una determinante amicizia in
comune: Luigi Tenco, che ha collaborato con tutti e due e dopo la sua morte ha
cambiato la vita a entrambi. Riguardo Rino Gaetano, è cresciuto leggendo
Pasolini, ascoltando De André e guardando Gaber a teatro.
In estrema sintesi, un professore delle arti,
PPP, un poeta tradizionale aperto al futuro, FDA, un vero filosofo, GG, un
poeta fantascientifico che stazionava già nel futuro, RG, hanno scelto la
strada più ardua, non violentando loro stessi ed esprimendo un’arte di
fortissimo impegno e disincanto sociale. Venivano criticati dagli
“intellettuali” del potere, dalla gente frivola che ghettizzava i loro testi
per evidenti deficit di sensibilità. Uniti, tutti e quattro, sono invincibili.
Diventano un’arma dolcissima in grado di colpire e migliorare una generazione,
quella dell’autore. Gagliani spiega le intenzioni del suo lavoro: «Se il saggio
verrà letto da tanti giovani, magari si accenderà la curiosità di ascoltare con
spirito nuovo i cantautori che cito, omaggiando di conseguenza l’opera totale
di Pasolini. Allora sì, questo viaggio avrà un senso. Allora sì, ne sarà valsa
la pena».
«Il primo libro di Annibale Gagliani è lo sviluppo
di un traguardo personale importante, lungamente pensato, sviluppato, limato,
articolato negli anni precedenti, in cui l’autore ha esercitato una pazienza
non comune ed è andato alla ricerca di fonti e interpretazioni che spesso sono
testimoniali e di prima mano […]. Quando si ha a che fare con quattro icone
riconosciute della cultura alta e popolare dell’Italia contemporanea non è
facile dire qualcosa di nuovo, o anche semplicemente non è scontato evitare di
scrivere quattro profili staccati e avulsi, estranei tra loro, tanti quanti
sono gli artisti (tutti Maestri della parola, tre su quattro anche del suono)
che l’autore ha illustrato in questo libro. Ne è venuto fuori un percorso duro,
compatto, radicale; un insieme in cui appare chiaro, nelle persino ovvie
diversità di espressioni, temi, percorsi (anche politici), epoche, che cosa
unisce Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De André, Giorgio Gaber e Rino Gaetano.
Com’è giusto, Annibale Gagliani salta sulle differenze e nota affinità mai
venute fuori prima, che però sono lì, pronte per essere scoperte». (Dalla
prefazione di «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano»,
curata dal Prof. Marcello Aprile)
Annibale Gagliani nasce a Mesagne (BR) il 4
ottobre del 1992. Si laurea con lode in Lettere Moderne all’Università del
Salento, dopo aver discusso una tesi sul linguaggio disincantato. È tra i
vincitori della seconda edizione del Master in Giornalismo 3.0 di Nuovevoci
Network, a Napoli. Comincia il suo sentiero narrativo ricevendo il premio della
critica alla terza edizione del concorso letterario nazionale “Fuori dal
cassetto”, per un racconto dedicato ai lavoratori dell’ILVA, “La vita è un
viaggio favoloso”. Nel 2013 instaura una collaborazione con l’amministrazione
del comune di San Donaci (BR) e diviene responsabile del laboratorio urbano
“Officine Creative”, promotore della cultura di strada. Nel 2014 costruisce e
organizza, assieme al Professore Marcello Aprile, la rassegna universitaria di
seminari rivoluzionari, “Cafè Barocco Revolution”, che registra cinque
edizioni. Nel 2015 lavora come reporter per la web tv d’Ateneo dell’Università
del Salento, The Box Tv. Alla fine dello stesso anno si distingue come
narratore al Workshop giornalistico di Sportitalia, a Milano. Nel 2016 diventa responsabile
della sezione culturale di «Leccecronaca.it», dove racconta vizi e virtù del
Tacco d’Italia. Alla fine del 2016 avvia una collaborazione con
«Rompipallone.it», curando una rubrica video che fonde l’arte al calcio:
“L’arte del gusto calcistico”. Nello stesso periodo è corrispondente di Radio
Dimensione Italia per il calcio internazionale, editorialista di punta per
«Sport in Condotta» e ospite della trasmissione leccese Piazza Giallorossa. Dal
2017 collabora con il «Nuovo Quotidiano di Puglia», raccontando l’ardente
cronaca della provincia di Brindisi. Da gennaio 2018 narra di letteratura e
politica per la rivista romana «L’Intellettuale Dissidente», e di musica e
sport per il periodico «Contrasti». È conosciuto negli ambienti culturali
salentini per le sue poesie anarchiche, che profumano di simbolismo e lasciano
un sapore romantico sulle labbra. Tra i suoi modelli intellettuali, oltre ai
Quattro Profeti del saggio «Impegno e disincanto», ritroviamo Albert Camus,
Roland Barthes, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale, Beppe Viola e Gianni
Brera.
Info
link - http://www.iquadernidelbardoedizioni.it/
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del
Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107
Sannicola (LE)
Info
Link - http://www.iquadernidelbardoedizioni.it/
link del video trailer
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