Prossimo appuntamento per Il Tempo di un Caffè – on the road Book Tour Sesta Tappa, de Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano di Annibale Gagliani (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) il 10 luglio, ore 19:30, Porta d'Oriente, Castello Spinola-Caracciolo, Andrano (LE). Accompagneranno magistralmente l’autore e gli ospiti nel vortice di poesia e musica disincantata, l'editore Stefano Donno, il giornalista Rai Raffaele Gorgoni e la docente di lettere Valeria Bisanti.
Il progetto verso l'UMANESIMO NUOVO
DI IMPEGNO E DISINCANTO
IMPEGNO E DISINCANTO IN PASOLINI, DE ANDRÉ, GABER E R.
GAETANO DI ANNIBALE GAGLIANI (I QUADERNI DEL BARDO EDIZIONI DI STEFANO DONNO)
CON
LA PREFAZIONE DI MARCELLO APRILE, PROFESSORE ORDINARIO DI LINGUISTICA ITALIANA
DELL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO E RESPONSABILE DELLA LETTERA “D” DEL DIZIONARIO
ETIMOLOGICO “LEI”
Ha inaugurato il suo cammino in questi giorni il libro
di Annibale Gagliani, «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R.
Gaetano», i Quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donno. Quattro fuoriclasse del nostro Novecento: un
professore, un filosofo e due poeti. In un frangente storico di profonda
povertà valoriale e artistica, essi ci indicano la strada verso l’Umanesimo
Nuovo, analizzando emozionalmente e asetticamente gli ultimi centosessant’anni
d’Italia e del mondo Occidentale (bilaterale). I Quattro emanano una luce
invincibile, in grado di penetrare nelle tenebre contemporanee che svuotano
progressivamente l’individuo. La loro arte è disincanto allo stato puro:
poesia, prosa, cinema, teatro e musica: le armi più potenti per sfuggire
all’omologazione socioculturale del Duemila. Il 68 è un grosso inganno, le mode
del mercato sono letali, la mancanza di sensibilità civile sempre più evidente.
In questo viaggio disincantato, eseguito attraverso i testi, le fonti e le
testimonianze più vicine agli artisti, si può rivoluzionare se stessi,
abbracciando umanamente le incommensurabili profezie.
Per
Gagliani la scelta di affidarsi a questi Quattro a-topos della parola, del
silenzio e del suono non è casuale: «Essi sono i più attuali che la nostra cultura
contemporanea abbia sfornato e lo saranno per sempre, come accade ai più
grandi. Sono visionari, sensibili ed estremamente innovativi. Tutto l’opposto
del 99% degli pseudo-artisti che navigano in mainstream oggi. Quest’ultimi
narrano il falso: i tatuaggi, il look alla moda e l’aria dannata li fa sembrare
all’avanguardia, invece sono obsoleti dentro. I veri narratori della nostra
epoca e del prossimo trentennio sono PPP, FDA, GG e RG». Come afferma Paolo Dal Bon – presidente
della Fondazione Giorgio Gaber – all’interno del saggio, «Essi hanno “un’intatta percezione del dolore”. Sono tutti e
quattro intellettuali degli ultimi, narratori delle ingiustizie terrene verso i
più deboli e osservatori delle grandi contraddizioni dell’uomo contemporaneo».
I
Quattro Profeti hanno in comune la letteratura di formazione e le battaglie
combattute, contaminandosi a vicenda indirettamente. Pasolini ha profondamente
ispirato, soprattutto con i suoi Scritti Corsari, Faber, Gaber e Rino
Gaetano. De André e Gaber sono gli artisti di punta del Sessantotto e si sono
ritrovati ad avere una determinante amicizia in comune: Luigi Tenco, che ha
collaborato con tutti e due e dopo la sua morte ha cambiato la vita a entrambi.
Riguardo Rino Gaetano, è cresciuto leggendo Pasolini, ascoltando De André e
guardando Gaber a teatro.
In
estrema sintesi, un professore delle arti, PPP, un poeta tradizionale aperto al
futuro, FDA, un vero filosofo, GG, un poeta fantascientifico che stazionava già
nel futuro, RG, hanno scelto la strada più ardua, non violentando loro stessi
ed esprimendo un’arte di fortissimo impegno e disincanto sociale. Venivano
criticati dagli “intellettuali” del potere, dalla gente frivola che ghettizzava
i loro testi per evidenti deficit di sensibilità. Uniti, tutti e quattro, sono
invincibili. Diventano un’arma dolcissima in grado di colpire e migliorare una
generazione, quella dell’autore. Gagliani spiega le intenzioni del suo lavoro: «Se il saggio verrà letto
da tanti giovani, magari si accenderà la curiosità di ascoltare con spirito
nuovo i cantautori che cito, omaggiando di conseguenza l’opera totale di
Pasolini. Allora sì, questo viaggio avrà un senso. Allora sì, ne sarà valsa la
pena».
«Il primo
libro di Annibale Gagliani è lo sviluppo di un traguardo personale importante,
lungamente pensato, sviluppato, limato, articolato negli anni precedenti, in
cui l’autore ha esercitato una pazienza non comune ed è andato alla ricerca di
fonti e interpretazioni che spesso sono testimoniali e di prima mano […].
Quando si ha a che fare con quattro icone riconosciute della cultura alta e
popolare dell’Italia contemporanea non è facile dire qualcosa di nuovo, o anche
semplicemente non è scontato evitare di scrivere quattro profili staccati e
avulsi, estranei tra loro, tanti quanti sono gli artisti (tutti Maestri della
parola, tre su quattro anche del suono) che l’autore ha illustrato in questo
libro. Ne è venuto fuori un percorso duro, compatto, radicale; un insieme in
cui appare chiaro, nelle persino ovvie diversità di espressioni, temi, percorsi
(anche politici), epoche, che cosa unisce Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De
André, Giorgio Gaber e Rino Gaetano. Com’è giusto, Annibale Gagliani salta
sulle differenze e nota affinità mai venute fuori prima, che però sono lì,
pronte per essere scoperte».
(Dalla prefazione di «Impegno
e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano», curata dal Prof. Marcello Aprile)
Annibale Gagliani nasce a Mesagne
(BR) il 4 ottobre del 1992. Si laurea con lode in Lettere Moderne
all’Università del Salento, dopo aver discusso una tesi sul linguaggio
disincantato. È tra i vincitori della seconda edizione del Master in
Giornalismo 3.0 di Nuovevoci Network, a Napoli. Comincia il suo sentiero narrativo
ricevendo il premio della critica alla terza edizione del concorso letterario
nazionale “Fuori dal cassetto”, per un racconto dedicato ai lavoratori
dell’ILVA, “La vita è un viaggio favoloso”. Nel 2013 instaura una
collaborazione con l’amministrazione del comune di San Donaci (BR) e diviene
responsabile del laboratorio urbano “Officine Creative”, promotore della
cultura di strada. Nel 2014 costruisce e organizza, assieme al Professore
Marcello Aprile, la rassegna universitaria di seminari rivoluzionari, “Cafè
Barocco Revolution”, che registra cinque edizioni. Nel 2015 lavora come
reporter per la web tv d’Ateneo dell’Università del Salento, The Box Tv. Alla
fine dello stesso anno si distingue come narratore al Workshop giornalistico di
Sportitalia, a Milano. Nel 2016 diventa responsabile della sezione culturale di
«Leccecronaca.it», dove racconta vizi e virtù del
Tacco d’Italia. Alla fine del 2016 avvia una collaborazione con «Rompipallone.it», curando una rubrica video che
fonde l’arte al calcio: “L’arte del gusto calcistico”. Nello stesso periodo è
corrispondente di Radio Dimensione Italia per il calcio internazionale,
editorialista di punta per «Sport
in Condotta» e ospite della
trasmissione leccese Piazza Giallorossa. Dal 2017 collabora con il «Nuovo Quotidiano di Puglia», raccontando l’ardente cronaca
della provincia di Brindisi. Da gennaio 2018 narra di letteratura e politica
per la rivista romana «L’Intellettuale
Dissidente», e di musica e
sport per il periodico «Contrasti». È conosciuto negli ambienti culturali
salentini per le sue poesie anarchiche, che profumano di simbolismo e lasciano
un sapore romantico sulle labbra. Tra i suoi modelli intellettuali, oltre ai
Quattro Profeti del saggio «Impegno
e disincanto», ritroviamo
Albert Camus, Roland Barthes, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale, Beppe Viola e
Gianni Brera.
iQdB edizioni di Stefano Donno (i
Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S.
Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
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