La prima biografia
della grande designer milanese Gabriella Crespi (1922-2017), che rivive in
queste pagine grazie all’apporto della figlia Elisabetta e alla passione (e
competenza) dell’autore Pierluigi Masini.
Tra la fine degli anni Cinquanta e la metà
degli anni Ottanta Gabriella Crespi è stata una delle più importanti firme del
design italiano. A Milano in quegli anni lavoravano personaggi come Gio Ponti e
Enzo Mari, ma G.C. seppe farsi notare anche all’interno di questo ambiente.
Crespi, in controtendenza rispetto ai colleghi, non cede alle lusinghe
dell’industria: le sue creazioni non saranno seriali, ma sempre opere d’arte in
edizione limitata. Per questo la sua carriera è contraddistinta dal sodalizio
con gli artigiani eredi della tradizione milanese settecentesca. Lei li “coccola” chiamandoli “i suoi artigiani” e
loro la ripagano stando al suo passo e
realizzando alla perfezione le sue brillanti idee. Nel 1960 la maison Dior avvia una collaborazione:
i suoi pezzi saranno venduti nella sede
parigina. Nel 1963 opta per Roma, a seguito della separazione dal marito,
inaugurando la sua sede a Palazzo Cenci. Alle presentazioni delle sue
collezioni, che hanno nomi quali Rising Sun, Animali (spesso trae spunto dalle
forme della natura), Gocce Oro e Plurimi, si presentano puntualmente
personalità di spicco come i principi Ruspoli, gli Orsini, i Gallarati Scotti,
Audrey Hepburn, Givenchy, Shams Pahlavi, Tat’jana e Nataša Romanov. Certo non
abbandona la sua Milano e contemporaneamente apre Via Borgospesso 17. Nei primi
anni ‘70 inaugura anche Via Monte
Napoleone dove il jet set dei frequentatori è composto dai Vallarino Gancia,
Gianni Versace, Anna Falck, Marina di Savoia, Paola di Liegi, i Thyssen,
Gunther Sachs… Non basta: G.C. si fa conoscere anche in Costa Smeralda, dove stava nascendo il
consorzio voluto dall’Aga Khan. Un ambiente fertile per la sua arte che crea
nel silenzio della paradisiaca natura sarda, ma la sera si concede alle public
relations. Questa storia ha un “twist” nella sua “terza parte”: nel 1987
Gabriella Crespi (65 anni) decide di partire per l’India, in cerca di risposte
sempre più impellenti. Masini, che è stato l’ultimo giornalista ad averla
intervistata, descrive il suo percorso spirituale utilizzando appunti e diari
scritti da Gabriella Crespi. Non mancano nel volume i dati relativi alle
esposizioni che l’hanno vista partecipe con le sue opere. Il Museo della
Scienza e delle Tecnica di Milano nel 1982 ha ospitato le sue opere, come a
recuperare l’etimo di techné (tecnica in
greco, che significa anche arte), oppure
la riuscitissima mostra del 2011 “Il Segno e lo Spirito”, a Palazzo Reale, che
suggella la stima che il mondo dell’arte e del design ripone in questa grande
signora la cui storia è davvero tutta da scoprire.
Pierluigi Masini (Roma
1960) giornalista professionista dal 1991, è laureato in Lettere con indirizzo
Storia dell’Arte. Scrive per il Quotidiano Nazionale (Il Giorno, il Resto del
Carlino, La Nazione) e in 30 anni ha ricoperto vari incarichi nel Gruppo,
partendo come borsista e arrivando al ruolo di vicedirettore del Carlino e poi
di Direttore dei Progetti Editoriali. Ha un master in Marketing e Comunicazione
e uno in Digital Marketing. Ha insegnato all’Università di Urbino occupandosi
prima di Linguaggio dei media e poi di Mercato dell’Arte. è docente di Storia
del Design all’Istituto Raffles di Milano. Crede che Gabriella Crespi sia
riuscita a cambiare profondamente il suo modo di intendere la vita e per questo
vuole che la sua storia arrivi a tutti.
Per informazioni sulle
collezioni: http://www.gabriellacrespi.it/
Nessun commento:
Posta un commento