“Al
di qua delle Palpebre”, uscito in questi giorni, spinge convintamente lo
sguardo oltre le nebule superstiziali di un “blasfemo” e tardivo Occidente,
ancor memore, forse, dell’opposizione anatemica di Isidoro, che nel de
tentamentis somniorum bollava l’Arte del sognatore col contrassegno infamante
di “demonibus”. Mistero mai compiutamente affrontato dalla Scienza che, ben
lungi da ogni azzardo speculativo, riduce la sua indagine alle sole
funzionalità psicofisiologiche. Che il mondo onirico rappresenti un autentico
tabù per i misuratori della materia, credo sia oramai evidente. La ragione è
che sogniamo tutti, perciò l’ampollosità perlocutoria di certe argomentazioni,
fa arricciare il muso come il limone la bocca di un bambino. L’esperienza del
sogno lucido, mai dismessa in Oriente, tornata alle nostre latitudini grazie
agli interventi di Frederik van Eeden, poi di Stephen LaBerge, necessitava
tuttavia di ulteriori apporti, di nuove connotazioni modali. Credo che l’opera
di Shambhu colmi, in tal senso, il vuoto teoretico creatosi tra divieti e
imbarazzi e, soprattutto, si costituisca come una prassi vera e propria, una
modalità di azione consapevole nella dimensione disincarnata del sogno. Roberto
Shambhu è uno che va dritto alla meta, operando una mirabile sintesi tra segno
ed immagine. Sono sue anche le pregevoli illustrazioni contenute nel volume,
utili ad una ulteriore estensione – laddove le parole hanno esaurito il senso –
e l’archetipo, gerarchicamente più potente, alimenta le escursioni
ultratemporali e sovraspaziali nei circuiti labirintici del sogno. Il gioco è
chiarito sin dalle premesse (cronaca e prassi di un onironauta) e rivela
l’intenzione di instaurare un patto di tirocinium, un accordo tacito ma pragmatico
che lo rende, legittimamente, un test eccellente anche per “sognatori lucidi”
di provata esperienza. Nel mio pristino intervento prefativo, la definivo già
un’opera di riferimento, oggi non posso che confermare il presentimento e
ribadirne l’audacia, oltre che la valenza. Al di qua delle Palpebre è un libro
per autentici “cercatori”.
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