“Quando muore un Artista
e un poeta che ci ha lasciato dentro delle grandi emozioni come Folon, ci si
sente tutti un po’ più soli e più poveri, ma noi che restiamo, abbiamo la
fortuna di poter godere ancora delle sue opere, del suo insegnamento e della sua
lezione di vita. In Italia Folon era molto conosciuto e molto amato non solo da
studiosi e critici come Giorgio Soavi, Cristina Taverna, Marilena Pasquali,
Aldo Grasso e altri, ma anche dal grande pubblico delle nostre città che ha
apprezzato stupefatto e incantato le sue illustrazioni di libri, i suoi
manifesti e murales pubblicitari per OLIVETTI, SNAM, ITALGAS, GALLERIA NUAGES.
Personalmente ammiro Folon per il suo coraggio di inseguire sempre i suoi
sogni, infatti nel ’55 interrompe i suoi studi di architettura e si dedica
esclusivamente all’arte e al disegno, o come quando nel 1990 rifiutando di
cullarsi sugli allori e godersi la meritata fama internazionale di pittore e
illustratore, inizia e vince la sua scommessa con la scultura. E lo fa non solo
con la forma più classica della scultura (legno, marmo e poi la materia
preferita, il bronzo) ma innestando nella materia la sua capacità visionaria e
la sua voglia do sognare(come per l’altro grande artista belga Magritte), di
volare e di toccare il cielo, dimostrando a tutti che uomo libero, creativo,
invisibile, impalpabile e generoso fosse.” (Donato Di Poce)
Photo by John Robert
Marasigan on Unsplash
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