Dopo Buttate la poesia
tra le gambe di una donna che passeggia l’autrice Elisa Longo racconta l’amore,
la vita e gli sbandamenti rovinosi causati dalla perdita di punti di
riferimento. Una poetica che celebra i
tentativi, le scelte, le rinunce, gli inciampi immancabili del quotidiano. La
poetica di Elisa Longo “... è un
guardarsi dentro come solo modo di vedere il reale fuori.” Così scrive Enrico
Marià nella prefazione. «I miei tentativi amorosi sono passati dal realismo
estremo a scorpacciate di fantasia, ho iniziato a chiedermi se vediamo tutto e
solo con gli occhi.»
“L’angelo/demone che dice
che tutto è “un richiamo d’amore”. Un cammino, una corsa irreversibile di non
fine mai anche nella sua fine. Elisa Longo parla la scrittura con il tatto degli
occhi chiusi. Longo parla di amore. La sfida massima. Ciò che ci rende campo di
battaglia, corpi felici, creature veramente compiute, esseri eternamente
monchi. Tre sezioni per dare respiro a una raccolta armonica di coerenza e
strappi. Per un cammino dolce-impervio di vette concettuali ed espressive. La
posta in gioco in ogni poesia è altissima, è vertigine consapevole della caduta
e della vetta. È un guardarsi dentro come solo modo per vedere il reale fuori.
Il sentire come animale guida a indicare, scavare, trovare, scoperchiare
sentieri e strade. Una scrittura fisica e metafisica, carnale e spirituale di
dolorose carneficine, di medicamenti e guarigioni. “L’amore solo o solitudini
d’amore, l’amore presente ma che ferisce”. Da qui si parte, mollando gli
ormeggi. L’esergo dell’autrice stessa dall’ustionante sincerità: “A un certo
punto pensavo di sapere cosa fosse l’amore. / Mi sbagliavo, /continuo a
sbagliare. / Tento di capirci qualcosa. / Scrivo.”
Siamo dentro un viaggio
iniziatico di espiatoria redenzione, di spasmi, sudore nel nome del sentimento
dei sentimenti …” dalla prefazione di Enrico Marià
Elisa Longo nasce a
Tradate (VA) il 14 maggio 1974 da genitori pugliesi. Cresce e respira l’aria di
Panni, un paesino a 801 m. s.l.m. del Subappennino Dauno. Si laurea in lingue e
letterature straniere all’Università Cattolica di Milano. Scrittrice di
racconti e poesie, partecipa alla prima lettura pubblica a novembre 2017. Il
pubblico si incuriosisce e comincia a interessarsi alla sua poetica che sembra
emergere dal nulla. A maggio 2018 vince il “No Lunch Poetry Slam” dell’edizione
del Festival Internazionale di Poesia di Milano e comincia la sua
collaborazione con alcuni poeti della scena milanese. “Non penso che la poesia
debba essere rinchiusa nei salotti o essere letta solo nelle riviste
letterarie. La poesia risuona per le strade, quando è viva dialoga con il
panorama circostante. Vedere una donna passeggiare è poesia. Io scrivo una
poesia del quotidiano e la metto a disposizione di chiunque voglia leggerla:
nei salotti, nelle riviste poetiche, nei poetry slam o per strada.” Pubblica
Buttate la poesia tra le gambe di una donna che passeggia, curata da Stefano
Donno de I Quaderni del Bardo Edizioni, ad agosto 2018, in vendita in versione
e-book. Il libro riscuote un grande successo. Pubblica, sempre con I Quaderni
del Bardo Edizioni di Stefano Donno, Come se qualcuno vi vedesse nudi, una
raccolta di cinque racconti per parlare di sentimenti, in e-book a ottobre
dello stesso anno e in versione cartacea ad agosto 2019. Impegnata nel sociale
per la parità di genere, collabora come volontaria con le “Case delle donne”.
Performer, alterna la lettura delle sue poesie con stralci di prosa, di brani
cantati, cucendo un dialogo tra le arti per arrivare a un significato altro.
In
copertina: Illustrazione di Alessandro Baronciani
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