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IL CANTICO DEGLI AMANTI di Sabatina Napolitano I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno OGGI A SIENA presso Libreria Rebecca Libri Cinema e musica
Il Cantico degli Amanti di Sabatina Napolitano edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno sarà presentato alla Libreria Rebecca di Siena il 15 marzo 2025 ore 17,30 presso la Libreria Rebecca Libri Cinema e musica, l ibreria indipendente nel cuore di Siena Via Pantaneto 132.
Cantico degli Amanti di Sabatina Napolitano è un’opera di poesia intensa e profondamente evocativa che si addentra nella dimensione più spirituale e sensuale dell’amore. La raccolta, strutturata in diverse sezioni, rappresenta una rilettura del “Cantico dei Cantici” dal punto di vista del marito-amante, unendo i temi classici dell’amore con una prospettiva moderna e intima.
Sabatina Napolitano riesce a tessere un dialogo poetico tra misticismo e sensualità, rendendo omaggio ai grandi autori come Mario Luzi, Herman Hesse e Özdemir Asaf, le cui citazioni sono disseminate all’interno del testo. L’autrice esplora la complessità del desiderio, mescolando tenerezza, devozione e paura, evocando immagini che spaziano dall’erotismo più terreno fino a una dimensione quasi sacra. Ogni verso è permeato da una profonda tensione emotiva, che riesce a trasportare il lettore nel mondo interiore degli amanti, dove la passione diventa il punto di contatto tra umano e divino.
La scrittura è caratterizzata da una liricità che tocca le corde più intime dell’animo, portando alla luce un amore totalizzante che va oltre i confini della corporeità, fino a raggiungere un significato metafisico. Il legame tra la poetessa e il suo amante è vissuto come un’estasi continua, dove la devozione e il possesso si fondono, creando un’atmosfera sospesa tra l’abbandono e l’unione assoluta.
In “Cantico degli Amanti”, Napolitano ci consegna una poesia che si nutre di contrasti: la delicatezza delle emozioni si scontra con la forza delle parole, la vulnerabilità dei protagonisti viene esaltata dalla loro intensa sensualità. Questo libro è una celebrazione dell’amore in tutte le sue forme, un viaggio poetico che invita il lettore a lasciarsi travolgere dal mistero dell’amore, dall’oscurità del desiderio e dalla luce della devozione.
Il ‘‘sentimento totalizzante verso l’amato finisce per assumere un significato metafisico, non possiede un nome proprio, o li possiede tutti, diventa figura, amante-marito-padre, col quale persino scambiarsi identità e ruolo; diventa topos, gesto, azione. Il catalizzatore di questo processo è un’indomabile devo- zione alla poesia. L’io poetico diventa un dio poetico generoso e accogliente. […] Disancorato da ogni archetipo – nello stesso istante in cui lo sperimenta – il corpo-poetico della Napolitano aderisce ad un tutto che gioca con tutto/ nella universale danza (Luzi). Allo stesso modo la sua poesia – fuori da ogni canone post-ermetico o neo-sperimentale – è in un perenne e antistorico transito’’.
(Pasquale Vitagliano)
‘‘Questa raccolta, coraggiosa e intenzionalmente a tratti scentrata dal proprio tempo, nonostante l’utilizzo talvolta di lemmi ‘social’, è in realtà un viaggio nella divergenza del sentire dove tutti i numi tutelari personali della poesia d’amore, orientali e occidentali, vengono convocati benché sfiorati, vengono invocati per salvare il nostro tempo dall’assenza d’Amore. In virtù e in correlazione con il Cantico delle origini, il marito e la moglie potrebbero sia essere maschio e femmina reali, sia coppia idealizzata o adamitica, nonchè estrema metafora, ossia rimanderebbero a Dio che ha in sposa la Terra/Umanità. Sabatina Napolitano, che può vantare una rara e sedimentata conoscenza letteraria contemporanea in rapporto alla giovane età, sia per il suo percorso personale che per la sua evoluzione e trasversalità in scrittura, è da ritenersi senza alcun dubbio, e questa raccolta lo conferma, tra le più autentiche poetesse italiane della sua generazione’’.
(Gianpalo G. Mastropasqua)
Info link al libro nella sezione blog del sito de I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
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domenica 9 marzo 2025
Il sogno avvelenato: La violenza come evento fondativo di Giuseppe Spedicato (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Esce “Il sogno avvelenato – La violenza come evento fondativo” di Giuseppe Spedicato con la prefazione di Rita El Khayat e l’introduzione di Maurizio Nocera (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno).
Quando si inizia a leggere “Il sogno avvelenato”, ci si sente catapultati in un’epoca, la nostra, che credevamo di conoscere, ma che attraverso le parole di Giuseppe Spedicato assume una nuova, inquietante profondità. Rita El Khayat, testimone diretta di terribili anni bui, ci introduce con la sua prefazione a un mondo di sofferenza e ingiustizia, un monito potente contro la repressione e la violenza che ancora oggi minacciano la nostra società.
Ma non è tutto. L’introduzione di Maurizio Nocera ci rammenta che la ferocia del potere è sempre in agguato, pronta a colpire chi si oppone. “Il sogno avvelenato” è un libro che scava nella memoria storica per illuminare il presente, un’opera che ci invita a non dimenticare, a non tacere, a non permettere che la storia si ripeta.Il presente lavoro, dunque, vuole essere un testo divulgativo, ha l’intento di invitare alla riflessione e soprattutto al dialogo sulle tematiche trattate. Dialogo inteso come condivisione nella ricerca della verità o almeno di frammenti di verità. Non tutte le opinioni riportate nel lavoro sono condivise dall’autore, le si ritiene però utili per comprendere il punto di vista altro, soprattutto quando il soggetto che racconta non subisce il condizionamento della comunità di appartenenza, quando è un saltatore di muri, come diceva il compianto Alexander Langer. (dalla premessa dell’autore)
Giuseppe Spedicato è nato a Lecce nel 1961, giornalista pubblicista, laurea in economia e commercio, laurea in mediazione linguistica, master in educazione interculturale. Ha lavorato per molti anni nel settore immigrazione. Ha pubblicato diversi lavori, tra questi: La maledizione della violenza – Se vogliamo la pace dobbiamo osteggiare le condizioni che la impediscono. Youcanprint, Lecce, 2022. Ha partecipato a molte pubblicazioni, tra queste: Riflessioni sulla cooperazione euro-mediterranea: il Marocco. Pubblicato in: La Puglia nel Mediterraneo – Nuove prospettive per la cooperazione euro-mediterranea, Antonella Ricciardelli e Giulia Urso (a cura di), Introduzione di Fabio Pollice. Università del Salento – Coordinamento SIBA, 2013. Focus sul Marocco. Il Marocco: un Paese tra Europa, mondo arabo e Africa-Subsahariana. Pubblicato in Questioni geopolitiche mediterranee, Attilio Pisanò (a cura di), Edizioni Scientifiche Italiane Napoli-Roma, 2011: The third way: Maghreb, the South and islamic femminism. Pubblicato nella rivista Palaver (dell’Università del Salento) – numero speciale in memoria del Prof. Bernard J. Hickey – Maria R. Turano (a cura di), 2009. Cooperazione ed integrazione nel mondo arabo e tra Unione Europea e mondo arabo. Pubblicato in: Donne, civiltà e sistemi giuridici, Curtotti, Novi, Rizzelli (a cura di), Dott. A. Giuffré Editore, Milano, 2007.
Rita Ghita El Khayat è nata a Rabat (Marocco), è psichiatra, antropologa e scrittrice. Ha studiato medicina e psichiatria in Marocco e ha completato i suoi studi in Francia. Ha prodotto più di 350 articoli e 30 opere letterarie tra romanzi e saggi tradotti in varie lingue. Tra le pubblicazioni in italiano più importanti: “Lo schiaffo”, “Il complesso di Medea”, “Cittadine del Mediterraneo. Il Marocco delle donne”, “Aïni, amore mio. La defigliazione”, “Le figlie di Sherazade”, “Il legame”. Le sue opere si concentrano in particolare sulla condizione delle donne nel Maghreb. Plurinominata a livello mondiale come candidata al Premio Nobel per la Pace nel 2008, ha ricevuto la cittadinanza onoraria italiana nel 2006. È membro del Consiglio di amministrazione del Festival internazionale del cinema di Marrakech (FIFM).
Maurizio Nocera (1947), scrive da sempre. Suoi saggi su Joice Lussu, Nexhmije Hoxha, Nazim Hikmet, Antonietta De Pace, Antonio Verri, Salvatore Toma, Carmelo Bene, Pablo Neruda, Abraham Sergio Vuskovic Rojo, Yassir Arafat, Taofik Zaiad (sindaco di Nazaret). Socio ordinario (1981) della Società di Storia Patria per la Puglia, socio ordinario (1990) dell’Associazione internazionale di Bibliofilia presieduta da Umberto Eco (1932-2016), componente del Comitato “Salento per la Palestina”.ad aspettare di colpirti
sabato 8 marzo 2025
Esce il romanzo La Madre di Eva di Emilia Montevecchi (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Nuova pubblicazione per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. Esce il romanzo di Emilia Montevecchi dal titolo La Madre di Eva.
Che rumore fanno i sogni che spezzano il silenzio …
Eva ogni notte fa sogni carichi di vita e speranza: immagini che bruciano, radici che chiamano. La sua ricerca diventa un’esplosione silenziosa, travolge tutti, riapre cicatrici di trent’anni fa. Dolore, limiti e limitazioni, scelte irreversibili: c’è ancora speranza in cui credere? La Madre di Eva di Emilia Montevecchi, edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, è un grido di rinascita, un Paradiso terrestre da riconquistare centimetro dopo centimetro. E tu, oseresti guardarti dentro?
“Ed ora, tirata per un braccino, con la faccina assonnata e i capelli scompigliati, era stata messa in auto. Non le avevano nemmeno dato il tempo di un abbraccio, di affondare per l’ultima volta il nasino nell’incavo del collo dove lei sentiva il profumo di mamma. Come poteva pensare suo padre che lei sarebbe riuscita a fare a meno di quella donna?”
Emilia Montevecchi è nata a Santarcangelo di Romagna, ma da più di trent’anni vive a Mantova. Ha due figli, Francesca e Andrea, ed è nonna di due adorati nipotini, Lorenzo e Leonardo. Fa la maestra elementare e ama il suo lavoro stimolante e creativo. Ha già pubblicato un romanzo ‘‘Maria’’. Ama la lettura e, nel tempo libero, viaggia in camper in cerca di posti tranquilli dove leggere e rilassarsi. Emilia Montevecchi con l’inedito “La madre di Eva” ha ricevuto i seguenti riconoscimenti: prima classificata, sezione narrativa, inedita al Premio internazionale di poesia e narrativa Europa in versi IX edizione (Como, 25 maggio 2024); “Premio Eccellenza” sezione narrativa, inedita. Premio letterario Sandomenichino (Marina di Massa, 7 settembre 2024); 4a classificata categoria inediti Switzerland Literary Prize (Lugano, 28 settembre 2024)
Scopri di più: www.quadernidelbardoedizionilecce.it nella sezione blog del sito
venerdì 7 marzo 2025
giovedì 6 marzo 2025
Catturare l’istante: un viaggio nel cuore degli haiku - Incontro con Diego Martina
Tutto pronto per Catturare l’istante: un viaggio nel cuore degli haiku l’incontro con Diego Martina, scrittore, yamatologo, e traduttore specializzato in letteratura giapponese. Ecco l’evento organizzato da La Casa della Poesia di Como ODV, Festival Europa in Versi e i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, previsto OGGI giovedì 6 marzo ore 18.30, presso Libreria La Ciurma, Viale Lecco 83, Como
Un'occasione imperdibile per scoprire la poesia giapponese, dallo Haiku tradizionale alla modernità di Tanikawa Shuntarō voce significativa della poesia giapponese, attraverso gli occhi di un esperto che in italiano ha già tradotto la raccolta di haiku “Chiodi Battuti” del poeta Akano Yotsuba*, pubblicata da IQdB.
Conoscerete da vicino Tanikawa Shuntarō , attraverso un’anticipazione della sua raccolta "Alla donna" che uscirà per i tipi di IQdB e grazie al racconto di aneddoti e curiosità sulla sua vita e poetica.
Diego Martina vi accompagnerà in un'immersione nel mondo degli Haiku, attraverso la lettura e il commento di alcune poesie in lingua originale e in traduzione italiana.
L’autore dialoga con Riccardo Valsecchi, filosofo e socio de La Casa della Poesia di Como ODV
Letture di Jalisco Pineda Vázquez, poeta e socia de La Casa della Poesia di Como ODV
*Chiodi Battuti – Scheda libro / Nel discorso tenuto durante la cerimonia di premiazione alla 34esima edizione del Premio Nuove Voci dello Haiku Moderno (現代俳句新人賞), il vincitore Akano Yotsuba (1977-) ha definito lo haiku «la forma poetica più bella dopo il silenzio», sottolineando con tali parole quanto la brevità (di fatto quasi prossima al silenzio) giochi in esso un ruolo fondamentale. Yotsuba non è certo il solo: già in passato, infatti, autori come Terayama Shūji avevano definito lo haiku «un ago», rintracciando nella brevità della forma la ragione della sua “puntura poetica”. Tuttavia, è proprio questa brevità concisa a essere talvolta considerata il limite intrinseco dello haiku, in quanto difficilmente ciò che è grande riesce a trovare spazio in ciò che è piccolo. Ma tale assunto – pure ipotizzabile a seconda dei casi – viene del tutto azzerato nei componimenti di Yotsuba, dove lo haiku non è più ciò che intende esprimere, quanto ciò che intende indicare. Proprio come nel celebre insegnamento Zen del dito che indica la luna, dunque, lo haiku si fa dito, e nel leggere i singoli componimenti c’è chi scorgerà la luna di volta in volta indicata e chi, per forza di cose, si fermerà a osservare il dito. (dall’introduzione di Diego Martina)
La Casa della Poesia di Como ODV
https://www.lacasadellapoesiadicomo.com/
Info link I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
https://www.quadernidelbardoedizionilecce.it/