lunedì 31 ottobre 2022
domenica 30 ottobre 2022
sabato 29 ottobre 2022
Esce “Solstititum” di Andrea Ceradini (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
“Solstititum” è il titolo della quarta ed ultima pubblicazione di Andrea Ceradini - edita dalla casa editrice leccese I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno – e già vincitrice del primo premio al concorso letterario “Europa In Versi e in Prosa 2021” e del Premio lettererario “M. Dicorato Scenaedition”, nella sezione “prosa inedita breve”.
Un titolo significativo, che commemora la ricorrenza magica dedicata agli spiriti e agli elfi che, secondo la tradizione propria dell'antica religione germanica di ceppo celtico, indicava la notte dedicata alla prosperità e alla luce che vince sull'oscurità delle tenebre, ovvero il momento in cui il Sole raggiunge la sua massima declinazione così come inteso da Alban Hefin.
Tuttavia, il nome “Solstitium” commemora anche l'evento storico conosciuto come “Battaglia del solstizio” - il cui termine è stato coniato dal poeta e scrittore italiano Gabriele D'Annunzio - combattuta nei giorni intercorrenti tra il 15 ed il 24 giugno 1918 tra l'esercito austro-ungarico ed il Regio Esercito Italiano nell'ultima grande offensiva della Prima Guerra Mondiale; sarà proprio in questo scenario storico che il romanzo di Ceradini raggiungerà il suo culmine.
La narrazione è incentrata sull'omicidio di una giovane donna natia di Opicina (Trieste), Adele Carli - nata Catturich - che viene trovata morta nella sua residenza situtata a Schio, in Veneto.
Protagonista indiscusso dell'opera in prosa è il Maggiore Vincenzo Martini dei Carabinieri Reali - già adoperato come personaggio dall'autore Ceradini nei suoi tre romanzi dai titoli “Le rose dell’Altopiano (2017), “Il fumo sull’acqua” (2018) e “Fuga da Caporetto-Nostos padano” (2019) – il quale è chiamato a dare un volto ed un nome all'assassino della vittima, ufficialmente sarta ma prostituta di professione. Un romanzo dai perfetti connotati del genere Giallo, che porta seco le sfumature tipiche della letteratura verista - dato dall'utilizzo di un registro linguistico in forma dialettale, tipico del posto ove si svolgono i fatti. Esso che fa da scenario a questo capolavoro letterario, intriso anche di notevoli sfumature che vanno a connotare il romanzo storico.
Scorrevole e d'impatto, il capolavoro letterario di Andrea Ceradini, autore veronese e medico veterinario, non trascura neppure l'aspetto psicologico dei personaggi il quale si rivela essere un connotato essenziale per ogni narrazione dai tratti “crime” o polizieschi: ogni personaggio che interagisce con i fatti possiede una descrizione assai preziosa che agevola il lettore nell'immedesimazione, aiutandolo – così – a vestire i panni dell'inquirente chiamato a far luce su un delitto che lascia spazio a svariate ipotesi investigative, vantando moventi che vanno dal passionale a quello dettato dal pregiudizio che imputa e condanna la condizione sociale e morale legata al lavoro svolto dalla vittima. La morte della protagonista, tuttavia, accende l'interesse per un'altra scomparsa prematura, avvenuta nel 1901 ed archiviata - anni prima - come suicidio la quale, sino a quel momento, era stata apparentemente condizionata dal trascorrere del tempo e dall'affievolirisi del memento di un episodio tanto traumatico; ecco, però, rialbeggiare il fantasma del ricordo di un bambino - ospite come tanti dell'istituto di accoglienza per orfani “Sorelle della Misericordia” - il quale risulta essere indissolubilmente legato alla vittima e al giallo della morte di quest'ultima.
Ricco di riferimenti manzoniani e, più in generale, letterari ed artistici, “Solstitium” dona al lettore una visione estremamente esatta della situazione sociale del tempo che conserva in sé uno scopo educativo non trascurabile e ricco di cenni inerenti all'atrocità della guerra, alle condizioni dei soldati chiamati al fonte, all'amore, alla perdita, nonché alle piaghe sociali che potremmo definire “attuali”. (a.dp)
Info link
https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/posts/3324125548958074237?hl=it
giovedì 27 ottobre 2022
Roberto Galaverni con il suo libro P.P.P. Poesia per Pasolini edito da Mondadori a Como
Ecco il nuovo appuntamento organizzato dalla Casa della Poesia di Como e in collaborazione con la casa editrice I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno con il critico Roberto Galaverni. di seguito tutti i particolari ______
Due importanti appuntamenti nell’ambito delle iniziative dal titolo “Verso Europa in versi”, organizzate da La Casa della Poesia di Como ODV con la collaborazione de I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno in attesa Festival Internazionale di Poesia Europa in versi che si terrà alla fine di aprile:
il primo incontro sarà giovedì 27 ottobre alle ore 18.00 presso Art Company, Via Borgovico 163 a Como. Nella sala dove si terrà l’incontro è allestita la mostra di ceramiche e maioliche dell’artista Piero Cicoli.
Il secondo incontro si terrà venerdì 28 ottobre alle ore 21.00 nella splendido contesto di Villa Sormani Marzorati Uva, Piazza Sormani 1, Missaglia (LC). Sarà presente l’attore, regista e drammaturgo Massimiliano Finazzer Flory che sta realizzando un film su Pier Paolo Pasolini.
Per prenotazioni all’incontro del 28 ottobre telefonare al n. +39 348 3827240.
Roberto Galaverni (nella foto), critico letterario che scrive per le pagine culturali del «Corriere della Sera», con particolare riguardo alla poesia e collaboratore dei programmi di RadioTre Rai e della Radio Svizzera Italiana, presenterà l’antologia da lui curata “P.P.P. Poesia per Pasolini” (Mondadori, 2022).
Un libro di notevole originalità che raccoglie poesie dedicate a Pier Paolo Pasolini da grandi intellettuali, poeti e scrittori che l’hanno conosciuto e gli sono stati amici. Figura di assoluta centralità nelle vicende della nostra letteratura e della nostra cultura in generale, il Pasolini che emerge da queste pagine è un uomo con tutti i suoi grandi pregi ma anche le sue contraddizioni e soprattutto un poeta che durante la sua vita ha portato all’estremo ciò fa parte dell’essere poeta, quella “spinta a superarsi, a negarsi come tale (…) facendone la sua bandiera, o più precisamente, la sua missione”.
mercoledì 26 ottobre 2022
I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno al Teatro Biondo di Palermo diretto da Pamela Villoresi con la Vena Verde di Alessio Arena
Lo spettacolo “Una verde vena di follia” (prodotto dal Teatro Biondo di Palermo) liberamente ispirato alle lettere di Maria Antonietta Portulano Pirandello e tratto dal libro La vena verde (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) di Alessio Arena ha l’adattamento e la regia di Emanuela Giordano con Mascia Musy, Chiara Muscato e con le musiche originali di Tommaso Di Giulio e Leonardo Caccarelli. Sarà dal 26 ottobre al 6 novembre 2022 presso il Teatro Biondo di Palermo diretto da Pamela Villoresi in Via Roma 258 a Palermo
“Non posso che essere felice per questo ulteriore successo del libro di Alessio Arena La vena verde da noi pubblicato e sul quale abbiamo creduto da subito – dichiara l’editore Stefano Donno – soprattutto perché ancora una volta emerge la vocazione della casa editrice a integrare, produrre e moltiplicare le occasioni di dialogo tra le arti: in questo caso il teatro e l’editoria. La bellezza del lavoro di Alessio Arena risiede non solo nell’essere ispirato alle lettere di Maria Antonietta Portolano Pirandello ma anche e soprattutto per la densità della materia trattata ovvero la follia, in un’ottica esistenzialista del rifiuto della morale borghese e che rivendica la pluralità e le estreme differenze e complessità degli interrogativi umani sui tormenti interiori.”
Una verde vena di follia è un canto d’amore e di alterità ispirato alle lettere che la moglie di Luigi Pirandello, Maria Antonietta Portulano, scrisse al figlio Stefano. Ci troviamo nell’Italia del secolo scorso, dove le donne “eccentriche” o di “eccessivo ed anarchico temperamento” venivano rinchiuse in “Case di custodia e cura”. La protagonista provoca, tiranneggia e cerca conforto nell’unico essere umano che ha la sventura di starle accanto: un’infermiera/custode che farebbe volentieri a meno di ascoltare le confessioni e gli sfoghi della donna, di contenere i suoi improvvisi sbalzi di umore e i tentativi di fuga. Nonostante la forzosa convivenza, gli scherzi atroci, gli spaventi continui, le vessazioni reciproche, le due donne instaurarono una relazione di mutua comprensione, quasi una sovrapposizione delle proprie esistenze ai margini, con accenti di improvvisa ironia, per ritagliarsi quel lembo di felicità che spetta a tutti gli esseri umani. L’odiato e amatissimo marito, egli stesso vittima e carnefice della donna, è continuamente evocato, raccontato, svelato, sognato.
Alessio Arena (Palermo, 12 ottobre 1996), scrittore e studioso di spettacolo, è Visiting Professor Press l’Università Nazionale di Rosario (Argentina). Collabora con numerose istituzioni culturali italiane e straniere, ricoprendo anche incarichi di direzione. Conduce “La biblioteca di Babele”, rubrica di cultura italiana trasmessa dalla Radio Nazionale argentina, e cura il programma di cultura italiana “L’altra Italia” per la Radio del Comitato degli Italiani all’Estero di Rosario. Dal 2018 collabora con Treccani.it. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, tra i quali il I Premio Internazionale “Salvatore Quasimodo” (2016), il Premio “Virgilio Giordano” (2018), il Premio “Italia Giovane” (2018) e il Premio Internazionale della World Poetry Conference in India (2019). Nel 2021 è finalista al Premio Internazionale Dostoevskij. Ha pubblicato le raccolte di poesie Discorsi da caffè (2015), Cassetti in disordine (2016), Lettere dal Terzo Millennio (2016), Campi aperti (2017), Il cielo in due (2019); i saggi Il mondo a ribaltone. Il teatro nel gesto di Dario Fo (2018) e Nero accidentale. Gli anni di piombo nel teatro d’inchiesta di Dario Fo e Franca Rame (2020); il libro-intervista, con Elisa Iacovo, L’importante è che non diventi un’abitudine (2019) e il testo teatrale La vena verde. Liberamente ispirato alle lettere di Maria Antonietta Portolano Pirandello (2020). Alcune sue opere sono state tradotte in spagnolo, inglese e arabo
Teatro Biondo Palermo
Info link
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2021/11/la-vena-verde-di-alessio-arena.html
I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/
martedì 25 ottobre 2022
lunedì 24 ottobre 2022
domenica 23 ottobre 2022
sabato 22 ottobre 2022
REPORT DALLA COREA DEL SUD SUL CONVEGNO INTERNAZIONALE CUI HA PARTECIPATO LA CASA EDITRICE I QUADERNI DEL BARDO EDIZIONI DI STEFANO DONNO
Il 4° Suwon KS World Poetry Festival, al quale hanno partecipato 14 poeti tra coreani e stranieri, si è tenuto l’11 ottobre nella città di Suwon, presso il Teatro Madang nel Parco del lago Kywanggyo. Quattro i poeti europei che hanno preso parte al reading: dall’Italia Laura Garavaglia e Stefano Donno, dall’Ungheria Attila Balázs e Zálan Tibor.
Il Festival è stato sponsorizzato dal Forum della città culturale di Suwon (rappresentante Park Raehun). Tra i poeti nazionali figurano il poeta Choi Dongho, che guida questo Festival dal 2019, Lee Guenbae, Kim Kooseul, Ko, Doo-Hyun e altri. La poetessa Kim Kooseul, studiosa di letteratura inglese ha organizzato il Festival, contattando e invitando i poeti dall’estero. Durante l’evento, sono stati premiati alcuni giovanissimi poeti, che hanno recitato le loro poesie davanti al pubblico.
Laura Garavaglia, che ha già partecipato alla prima edizione del Festival nel 2019, ha vinto il premio come miglior poeta del 2022, conquistando la simpatia del pubblico, con i versi della sua poesia “Suwon”, di cui riportiamo alcuni versi:
Suwon ha il suono della parola cigno
nella lingua inglese. Città di re.
(…)
Una fortezza antica
circondata da mura Suwon è un lampo
mentre la freccia scocca dall’arco.
E le parole della poesia,
rapide e forti, vanno dritte al segno.
Laura Garavaglia, presidente de La Casa della Poesia di Como e presidente del Festival Europa in versi, ha sottolineato l’importanza della poesia per combattere la violenza e le ingiustizie che rendono così drammatico il periodo che stiamo vivendo. La poesia è armonia che permette l’incontro tra culture diverse. Nella poesia Suwon ha paragonato la forza e la velocità della freccia all’intensità e compressione delle parole poetiche, che colpiscono istantaneamente cuore e mente, vanno “al segno”.
Stefano Donno (nella foto) ha recitato la poesia “Paradiso-Intelligenza Artificiale”, che si chiude con il verso “tra un salto quantico e l’altro attendo una chiamata da Dio”: poesia di contenuto filosofico, che si focalizza sul rapporto intelligenza artificiale-la natura umana, parodiando la Divina Commedia di Dante.
Attila Balázs, ungherese, ha recitato in modo coinvolgente la poesia “Waters” (Vizek):
È come se questo lago
che fa dondolare una canoa
non avesse una riva
come i pensieri folli.
l’acqua esonderebbe.
Questo è il destino delle acque
che non hanno sponde.
Zalán Tibor, poeta premiato in Ungheria, ha paragonato la recente guerra a un sogno nella sua poesia,
“Ucraina” (Ukrajna):
Ucraina
Non gli importava nulla di ciò che accadeva nel mondo
ma i russi hanno attaccato l’Ucraina e questo lo preoccupa
Tace ma il silenzio lo sta divorando all’interno Pietre sanguinanti sono apparse nei suoi sogni
giovedì 20 ottobre 2022
Presentazione oggi a Otranto del libro "Stalking, sconfiggerlo si può"
Lo stalking è un comportamento di tipo persecutorio che una persona può mettere in altro nei confronti di un’altra persona. Molto spesso i comportamenti di stalking nascono nel contesto delle relazioni sentimentali ma lo stesso stalking può non limitarsi a relazioni di questo tipo.
Lo stalking può essere fonte di stress emotivo, di paura o di vere e proprie nevrosi. La persona “stalkerizzata” può infatti sentirsi insicura e nervosa, oppure può sentirsi in una situazione di vero e proprio pericolo, al punto tale da cambiare la propria routine la propria vita quotidiana.
''Stalking,
sconfiggerlo si può'' di Antonio Russo (i Quaderni del Bardo Edizioni di
Stefano Donno) sarà presentato col patrocinio del Comune di Otranto e
la collaborazione de La Casa della Poesia di Como e i Quaderni del Bardo
Edizioni di Stefano Donno, domani, giovedì 20 ottobre, a Otranto presso
la Community Library “Le Fabbriche” in via del Porto, 1 alle ore 18:30.
Interverrà l’autore il Dott. Antonio Russo e l’editore Stefano Donno.
Il
libro di Russo potrà dunque rappresentare un valido aiuto per quelle
donne (e uomini) che si trovassero a vivere, purtroppo, esperienze
drammatiche come quella di essere vittime di stalking; offre inoltre un
interessante approfondimento giuridico rispetto all'evoluzione della
normativa, analizzando anche criticità e possibili evoluzioni, sempre in
difesa di chi si trova nella condizione di dover difendere la propria
serenità e la propria libertà. (dalla prefazione dell'Onorevole Lara
Comi) Antonio Russo, spiegando bene cos'è l'orrendo fenomeno dello
stalking, ha saputo anche fornire alle donne un valido aiuto per
riconoscere i rischi fin dall'inizio, quando lo stalker appare un
corteggiatore un po' insistente, per poi trasformarsi nel peggiore degli
uomini, in grado di incutere così tanta paura da costringere la
vittima, per salvarsi, a cambiare il suo stile di vita. Ecco, prima che tutto questo accada, esiste il coraggio e la denuncia. (dalla prefazione dell'onorevole Raffaele Fitto).
Ragionare, dibattere, scrivere di stalking necessario, anzi indispensabile, perchè la violenza riesce ancora a esprimere la propria crudeltà. La legge che avrebbe dovuto permettere di superare lo stalking non pienamente adeguata. Ne serve una rivisitazione, che preveda la creazione di un'efficace rete di assistenza psicologica, economica e legale per liberare soprattutto le donne e i bambini dalla violenza.
''L'autore
entra nello specifico dell'argomento con la sua esperienza, ricca di
generosità e competenza''. (dalla prefazione della Prof.ssa Federica
Rossi Gasparrini, Presidente Nazionale Obiettivo Famiglia -
Federcasalinghe). L’opera in copertina è dell’artista Paola Scialpi.
Il
tema del libro sarà portato sui grandi schermi dal direttore artistico e
produttore cinematografico Antonio Cirillo, coadiuvato direttamente
dall’ autore del libro dal quale il film è tratto, nonché dall’editore
del Stefano Donno, con la regia di Massimiliano Tedeschi la fotografia a
cura di Fernando Vecchini.